Pochi compositori classici recenti hanno avuto tanto successo commerciale quanto Henryk Górecki. Divenne una figura di spicco dell’avanguardia polacca e le sue opere serialiste degli anni ’50 e ’60, influenzate da Anton Webern, furono caratterizzate dall’adesione al modernismo dissonante ed ispirate a Luigi Nono, Karlheinz Stockhausen ed il connazionale Krzysztof Penderecki. Continuò in questa direzione per tutti gli anni ’60, ma verso la metà degli anni ’70 passò a un suono sacro minimalista meno complesso, evidenziato dalla Sinfonia n. 3 (Sinfonia dei canti dolorosi).
A parte due brevi periodi di studio a Parigi e un breve periodo di vita a Berlino, Górecki trascorse gran parte della sua vita nel sud della Polonia.
Nella metà degli anni 90 alcuni esponenti del Trip Hop utilizzarono ed omaggiarono le sue atmosfere; i Lamb gli dedicarono un brano, mentre Beth Gibbons (Portishead) recentemente si esibisce con un’orchestra su partiture di Penderecki e Gòrecki.
TRACKLISTING: 4 Preludes for piano – I. Molto agitato (1955) / 1 Variations for violin and piano (1956) / Symphony No. 1 for strings and percussions – IV. Lauda (1959) / (Op. 19) Genesis II (1962) / (Op. 22) Muzyczka I for 2 trumpets and guitar (1967) / Symphony No. 3 (Perruche, Altinoglu) – II. Lento e largo, Tranquillissimo (1976) / Kleines Requiem fur eine Polka – I. Tranquillo (1993)/ Miserere – Euntes Ibant Et Flebant Opus 32 (1994) – / Quasi una Fantasia, Quartet No. 2, Op. 64 I. Largo (Kronos Quartet – 1998) / (Op. 23) Muzyczka II for 4 trumpets, 4 trombones, 2 pianos and percussion (1963)